Dal 22 Maggio al 14 settembre
Museo dei ferri taglienti - Scarperia (FI)
Dal 22 maggio sono in mostra nelle sale del Palazzo dei Vicari di Scarperia coltelli di grande interesse etnologico, provenienti dall’area delle isole di Sumatra (Indonesia). Si tratta di lame raccolte dal naturalista ed etnografo fiorentino Elio Modigliani negli ultimi decenni dell’Ottocento e conservate attualmente presso il Museo di Antropologia ed Etnologia di Firenze. Coltelli da lavoro, coltelli cerimoniali, coltelli da combattimento di varie tipologie, che documentano la vita sociale, economica e cerimoniale di popolazioni, che –ai tempi di Modigliani- erano ancora poco conosciute e relativamente ‘primitive’. Nei villaggi, tra i quali tali popolazioni erano distribuite, dominati da una conflittualità armata endemica tra gruppo e gruppo, spinta fino alla pratica del taglio della testa del nemico per ricavarne un trofeo umano, la produzione e l’uso di coltelli avevano un valore strategico. Essi, tuttavia, non ci parlano solo di violenze e guerre. Anzi. Finemente lavorati o rozzi, nella varietà delle forme e dei materiali adottati per costruirli, ci lasciano intravedere la destrezza dei fabbri di queste isole, i molteplici usi pacifici cui i coltelli erano destinati, il loro valore economico nel sistema indigeno degli scambi tra merci e merci. La mostra scarperiese di quest’anno, che costituisce il seguito di quella dedicata, nel 2001, ai coltelli africani, ha il pregio di offrire al pubblico un documento, che ci consente di meglio conoscere e comprendere in senso etno-antropologico culture altre-da-noi, lontane nello spazio e nel tempo, allargando lo sguardo sulla loro vita sociale e sul contesto che fa da sfondo a questa preziosa raccolta di lame. Con una piccola grande scoperta: Elio Modigliani, nel corso delle sue esplorazioni da isola a isola, per convincere i nativi a cedergli i prodotti della loro cultura materiale, usò come ‘moneta di pagamento’ anche coltelli di Scarperia che si era portato dall’Italia