Un saluto a Daniele Jalla, e una riflessione sui rapporti ICOM - SIMBDEA
Il ciclo di vita di ICOM-Italia caratterizzato dalla presidenza di Daniele Jalla si è chiuso con la elezione di Alberto Garlandini il 15 febbraio. Si è trattato di sei anni molto intensi per il ‘popolo dei musei’ e anche per SIMBDEA ed è utile ricordare e commentare, fare il punto sulle politiche collaborative della conferenza delle associazioni museali, sul dialogo ICOM – Simbdea, pensare alla continuità e all’arricchimento delle esperienze fatte.
Abbiamo avuto un rapporto intenso con ICOM grazie alle politica del direttivo e del presidente, che ci hanno sollecitato a collaborare, a discutere, a dissentire, a condividere, ad avere peso nelle politiche comuni. Non era una cosa semplice anche per la forte vocazione rivendicativa e talora autoreferenziale che hanno in genere gli antropologi italiani, e noi con loro.
Per SIMBDEA e le sue politiche ICOM non era inevitabile, con la presidenza precedente non c’era stato nessun rapporto. In quest’ultimo ciclo invece abbiamo incrementato le doppie iscrizioni ICOM-Simbdea, abbiamo collaborato con tantissimi interlocutori, abbiamo avuto nel Direttivo ICOM membri del Direttivo SIMBDEA. Siamo stati disponibili a politiche collaborative, sia con la nascita della Conferenza delle associazioni museali, sia con l’ ipotesi di forme anche federative. In generale per noi ICOM è diventata un punto di riferimento , infatti ha sostenuto cose per noi importanti, come le battaglie nazionali per la direzione antropologica dell’ICDE, e per il riconoscimento del profilo DEA nel ministero ( sostenute sia dal Presidente dentro il Consiglio Superiore dei beni culturali, sia dall’ICOM con raccomandazioni e prese di posizione) , ed ha perfino, anche in parte contro la sua propensione antistatalista e antiaccademica, sostenuto la nostra Scuola di Specializzazione in Beni DEA.
D’altra parte noi siamo stati sollecitati a riflettere sul lessico e sulla storia della nostra museografia, a collaborare a una collana di testi di museografia, abbiamo acquisito l’orizzonte internazionale e nazionale di ICOM, il suo calendario, il suo clima: che si tratti della giornata internazionale dei musei, di collaborare a creare coordinamenti regionali, di cooperare alle assemblee annuali a tema, di progettare workshop e costruire stand a Museitalia. Il nostro dialogo con ICOM è stato una occasione di crescita per noi, e di maggiore visibilità nell’ambito delle culture del patrimonio.
Alla fine di questo ciclo dobbiamo fare il punto anche noi su come vogliamo che siano i nostri rapporti futuri con ICOM e con la Conferenza nazionale.
Nel nuovo direttivo è stato eletto per un secondo mandato il segretario di SIMBDEA Vito Lattanzi e ne siamo molto fieri, e certo noi condividiamo la parola d’ordine della sussidiarietà che ha caratterizzato la candidatura e la nuova presidenza di Alberto Garlandini, cui auguriamo buon lavoro con amicizia e fiducia, e siamo convinti che questa avrà una forte continuità con la presidenza precedente. Proprio in questa direzione è opportuno pensare e acquisire alcuni nodi della nostra esperienza durante la presidenza Jalla.
- Nel definire la professionalità del museografo come compito primario dell’ICOM con la carta delle professioni museali, noi abbiamo sempre portato una riflessione sulla duttilità della carta, sulla sua sensibilità ai modelli deboli di museo , vicini al volontariato, e sulla centralità della società civile, anche per contrastare il ruolo ‘corporativo’ del museografo e dei museografi che potrebbero far prevalere ragioni di interesse professionale su ragioni di servizio pubblico e al territorio. Questo è un punto acquisito nella pratica ICOM – Italia che va difeso , perché non mancano tracce di conflitto tra professionalità e servizio pubblico, tra centralismo dirigista e pluralismo partecipativo neppure nel codice etico dell’ICOM
- Il servizio pubblico, la comunità, la società civile, il territorio alludono al ruolo del museo come presidio della democrazia e del pluralismo: la professionalità va intesa anche come capacità di museografia collaborativa, di ascolto e interpretazione della società
- Il rapporto collaborativo con le associazioni parallele della società civile, come sindacati, associazioni del volontariato, lega ambiente, ma anche con lo Stato (grandi rischi) quando è chiaro lo scopo pubblico, con biblioteche e archivi nella prospettiva di un comparto dei professionisti delle professioni della cultura è fondamentale, la conferenza delle associazioni museali , anche in forme federative, ne può essere un punto di orientamento importante
- La rilevanza della storia della istituzioni e della cultura per comprendere la storia dei musei, la centralità delle storie dei fondatori, delle persone di riferimento nella storia del patrimonio e dei musei, il dialogo tra teorie e culture di riferimento (storia, arte, antropologia, storia della scienza etc..) sono il retroterra plurale indispensabile della professionalità museale.
Questi nodi insieme alla pratica delle commissioni di lavoro, del proporre e fare, favorire la conoscenza delle buone pratiche, della critica alle forme burocratiche della gestione patrimoniale mondiale (Icom internazionale, Unesco), della critica delle grandi mostre a favore della comunicazione centrata sulle risorse del museo e del territorio, fanno parte di acquisizioni che Simbdea ha fatto insieme con ICOM Italia e che sono entrate a far parte del proprio bagaglio.
Ci sono temi ancora aperti di discussione, sulla nozione di comunità, sulla nozione di patrimonio (sulla quale l’antropologia ha esercitato una forte critica), sulla specificità dello sguardo antropologico e sul ritardo italiano ad acquisirlo anche nel mondo del museo, che restano terreni aperti di confronto e crescita comune.
Un emblema del nostro rapporto con ICOM – Italia durante la presidenza Jalla è il volume di Hugues De Varine Le radici del futuro che, attraverso la traduzione italiana nella collana creata da Fredi Drugman, l’ampio commento propositivo di Daniele Jalla, la presentazione nei circuiti dei professionisti del museo da parte di Icom e di Simbdea, è diventato un punto nodale e una piattaforma della museografia attuale che connette Europa e altri continenti, consumi culturali e sviluppo sostenibile , in una sfida per il futuro.
Queste acquisizioni, pratiche di confronto e di formazione, apertura alla progettualità comune sono legate anche al personale spirito di sfida, di incontro e di discussione, alla formazione intellettuale e amministrativa del presidente uscente, che Simbdea vuole salutare con gratitudine, consapevole che la sua presenza ha lasciato un segno positivo anche su Simbdea . Insieme ad Alberto Garlandini e al nuovo direttivo, con le associazioni della Conferenza, intendiamo continuare quell’impegno, apertura, incontro, sfida.
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Mai così belli i visi e veri i pensieri
Come quando stiamo per separarci, amici,
Esercizio di ragione e sentimento
Sono due cose e vivacemente si legano
Come la rosa è forma di mente e di stupore.>>
Questi versi finali della più classica poesia di Franco Fortini, “La poesia delle rose”, non segnano nel nostro caso una separazione, solo la fine di una fase di un dialogo che continua, ma sono un omaggio anche alla persona di Daniele Jalla, nel momento di una separazione istituzionale che ci consente di vedere meglio il percorso di esercizio di ragione e sentimento nel quale ci ha accompagnato.