Dalla
fame all’abbondanza
La cultura alimentare tradizionale e le sue
trasformazioni nella Brianza e nel Lecchese
Una ricerca aperta
Dopo due anni di lavoro, coordinato dal direttore Massimo Provano, il MEAB propone ai suoi visitatori un nuovo allestimento dello spazio già occupato nell’edificio di Camporeso da una vecchia cucina: tale spazio è dedicato all’alimentazione tradizionale ma anche alle sue trasformazioni.
L’intento è quello di documentare e fare conoscere ai visitatori
in genere, ai giovani e agli operatori del settore in particolare, i vari aspetti della cultura alimentare –
materiale ed immateriale - del
nostro territorio, con le sue articolazioni e i suoi cambiamenti.
Coerentemente con la specificità del punto di vista
etnografico, si intende studiare la cultura dei soggetti sociali che vivono nel
presente e non si limita ad un’indagine di carattere storico sul passato
recente. Ciò permette al ricercatore e poi al visitatore del museo di
riflettere sulla specificità ma anche sulla complessità di fattori che
intervengono nella cultura alimentare di ognuno di noi.
L’allestimento della nuova sezione viene
proposto in forma multimediale ed interattiva conservando
l’ambiente, gli oggetti e gli strumenti legati alla preparazione degli alimenti
e dei piatti tradizionali, ma proponendo anche documenti assolutamente
essenziali della cultura immateriale fatti di testimonianze sulle conoscenze, le pratiche, le credenze, le relazioni
familiari e sociali connesse all’alimentazione e al cibo, presentati
attraverso brani di videointerviste e documenti sonori, selezionati di volta in volta dal visitatore sullo schermo, secondo i
suoi interessi.
La raccolta delle videotestimonianze si
è proposta inoltre di documentare anche
le varietà dei dialetti presenti nell’alta Brianza, di persone che
dialogano con il ricercatore su temi analoghi legati all’alimentazione.
La valenza generale del progetto risulta
evidente se si considera che il cibo
– come fa notare Massimo Montanari - è cultura
quando
lo si produce, quando lo si prepara e quando
lo si consuma. Esprimiamo una cultura quando cacciamo, peschiamo,
raccogliamo, coltiviamo, usando le nostre conoscenze della natura, dei
vegetali, del comportamento degli animali, degli strumenti adatti alla loro
cattura, e le nostre capacità di costruire e di usare i vari utensili. Il cibo
è cultura anche quando lo si prepara, perché la trasformazione dei beni
naturali è soggetta alle regole ed alle tecniche derivate dalla tradizione e
dalle norme sociali. Il cibo è cultura quando lo si consuma perché, in quel
momento, noi esprimiamo delle scelte che rimandano ai gusti e agli stili di
comportamento acquisiti o maturati dal gruppo umano a cui apparteniamo, ai
valori nutrizionali, ai valori simbolici che assegniamo ad un certo alimento e
ad un certo piatto, spesso utilizzando ciò che mangiamo anche per affermare un’identità culturale che
comunichiamo agli altri.
Il progetto, che è stato sostenuto dalla Provincia di Lecco e da Regione Lombardia, troverà presto nuove forme di divulgazione sia attraverso la rete sia attraverso la pubblicazione di un dvd con i materiali documentari utilizzati nell’allestimento, curato da Massimo Pirovano.
Museo
Etnografico dell’Alta Brianza
Loc. Camporeso – 23851 Galbiate
un’iniziativa
del Parco Monte Barro
Via Bertarelli, 11 - 23851 Galbiate
Il
museo è aperto martedì, mercoledì, venerdì: 9-12.30
sabato
e domenica: 9-12.30 e 14-18
Info: MEAB tel. 0341.240193 Sito: http://meab.parcobarro.it/
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Parco Monte Barro tel. 0341542266