Vi informiamo che SIMBDEA Toscana (Società Italiana per la Museografia e i Beni Demo Etno Antropologici) sta aprendo una vertenza per difendere i musei del territorio delle Crete senesi dalla Riorganizzazione deliberata dalla Provincia di Siena e dalla Fondazione Musei Senesi, che ha comportato per ora la chiusura di sette musei e l'interruzione dei contratti di tre direttori. Ci sembra che affrontare la crisi economica con iniziative centralistiche che non rispettano la specificità culturale dei musei, che interrompono progetti, dialoghi e rapporti con la popolazione, sia un fatto molto grave.
Tra i musei chiusi in attesa di riorganizzazione, c'è il Museo della Mezzadria senese del '900 di Buonconvento, un museo che è un pezzo di storia sia della Provincia di Siena, che dell'Università e che ha visto il coinvolgimento di Alberto Mario Cirese.
Una domanda che emerge da queste iniziative è CHI ha diritto a decidere dei musei: possono farlo i sindaci? Le fondazioni? O un museo è della comunità culturale, locale, scientifica che lo produce e lo vive? Più un bene comune che un oggetto di delibere istituzionali correnti?
Grandi problemi sia relativi alla crisi e alla gestione del patrimonio, sia alla natura dei piccoli musei territoriali si presentano in questi frangenti.
ECCO IL DOCUMENTO:
Simbdea Toscana manifesta forte preoccupazione per il “Progetto di riorganizzazione dei servizi museali senesi” approvato con Deliberazione della Giunta Provinciale n. 128 dell’ 11 maggio 2010: un progetto di indubbio spessore professionale ma non condivisibile, a nostro avviso, rispetto ad alcune importanti questioni di fondo e che in ogni caso ad oggi, per quanto dichiarato “stante l’urgenza, immediatamente eseguibile”, ha unicamente prodotto la chiusura del rapporto di lavoro con i direttori di vari Musei di cui potrà forse esser garantita l’apertura ma non certo l’esistenza culturale. All’operato dei direttori si deve tra l’altro l’impostazione e l’avvio di vari progetti obbligati adesso a improvvisamente interrompersi.
In un incontro di Simbdea Toscana con il presidente della Fondazione Musei Senesi Gianni Resti e il direttore generale Luigi De Corato, tenutosi a Firenze lo scorso 23 dicembre, sono emersi con chiarezza criteri e forme del piano di gestione che verrà adottato per affrontare la drastica riduzione delle risorse, finora erogate dalla Fondazione del Monte dei Paschi di Siena, che mette in discussione la stessa esistenza della rete museale.
Simbdea Toscana ritiene che venga così a crearsi una sorta di meta-museo che altera identità e missione dei singoli musei deprivandoli della competenza, fatta di sapere disciplinare, ma anche di radicamento nella comunità e di intelligenza del territorio, dei singoli direttori. La preoccupazione è ancora più forte per i musei demo-etno-antropologici, intrinsecamente più deboli e per loro natura ancor più bisognosi di un bagaglio, che sia quotidianamente vivo, di relazioni con la comunità.
E’ certo che in questo modo si disattende la stessa Carta nazionale delle professioni museali che assegna al direttore il ruolo di “custode e interprete” della missione del museo. La nuova organizzazione è inoltre incongrua con la normativa della Regione Toscana per il riconoscimento di museo di rilevanza regionale.
Simbdea Toscana non ignora né sottovaluta il peso della crisi economica e la necessità di trovare nuove forme sostenibili di gestione, ma è consapevole del fatto che con nuove ingegnerie organizzative si potranno anche salvare i bilanci, ma dopo aver perduto i musei. In modo particolare avverte, a questo proposito, il pericolo della perdita del patrimonio di relazioni e saperi territoriali costituitosi in questi decenni. Di recente Icom ha affrontato la questione dei musei nel tempo della crisi richiamando gli amministratori e i decisori pubblici e privati alla difesa del capitale umano nei musei. “Un museo senza direzione e senza personale – dice Icom – è un museo morto, impossibilitato a contribuire alla vita e alla crescita della comunità. I professionisti e i volontari sono un tesoro che non possiamo permetterci di disperdere. Sono le intelligenze che anche con scarse risorse permettono ai musei di proseguire le diuturne attività pubbliche”.
Alla luce di suddette argomentazioni Simbdea Toscana
· invita
· ritiene che si debba approfondire ogni possibilità di fare economie di scala all’interno di una logica di sistema museale che preveda che a un direttore possano fare riferimento più musei dello stesso ambito disciplinare.
· chiede infine, profittando dell’attuale stato di stallo del progetto, di riprenderne e ricercarnesostantivamente contrattazione e condivisione con i diversi attori territoriali coinvolti. In proposito Simbdea si dichiara disponibile a confronti e collaborazioni attorno a tavoli che prevedano però la presenza non formale dei direttori che hanno offerto le loro competenze fino allo scorso ottobre.