Verbale assemblea soci 16 giugno 2012

Senza nome 1

 

VERBALE

DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE DEI SOCI DELLA SIMBDEA

Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici

Roma, 16 giugno 2012

 

Alle ore 9.30 del giorno 16 giugno 2012, a Roma, presso il Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, si riunisce l’Assemblea dei soci della Simbdea, durante la quale è prevista la votazione per il rinnovo dei membri del Consiglio Direttivo

L’ordine del giorno prevede:

ñ  Relazione del Presidente sull’attività della SIMBDEA nel triennio 2008-2011 e nel primo semestre 2012.

ñ  Discussione sulle linee d'azione del nuovo mandato

ñ  Elezione del nuovo Consiglio direttivo per il triennio 2012-2015

Viene nominato presidente dell'assemblea Vito Lattanzi e segretario Sandra Ferracuti. L'assemblea si apre con la relazione di Pietro Clemente che ha provveduto a redigere un testo scritto del suo intervento, intitolato “Simbdea 2012. Note di lavoro futuro e bilanci sommari” , che  è stato distribuito a tutti i soci e che si allega come parte integrante del presente verbale. In apertura evoca le emergenze dei territori, del patrimonio e dei suoi attori dell’Emilia Romagna, nel susseguirsi di eventi tellurici. A questo proposito sollecita il socio Mario Turci ad illustrare all’Assemblea la situazione e proporre modalità attraverso le quali Simbdea possa esprimere forme di solidarietà e sostenere le attività di risoluzione delle emergenze e di ricostruzione.

In relazione alle criticità che riguardano l'assetto delle discipline antropologiche nella società contemporanea, Clemente cita un articolo di Françoise Héritier apparso su “La Repubblica”, che fa riferimento, per la Francia, ad uno dei nodi critici propri anche del contesto italiano: la mancanza di percorsi formativi in antropologia culturale nelle scuole di formazione di base. L’antropologa francese lamenta le mancanze del sistema educativo francese sul fronte di un sapere che, a suo parere, non è affatto meno cruciale di scienze come l’astronomia. Clemente riprende le sue note per ricordare all’assemblea la necessità che la Simbdea intraprenda azioni di pressione sulle istituzioni per far sì che si accordi un ruolo meno marginale al sapere antropologico nella società, in particolare proprio in ambito scolastico.

Pietro Clemente comunica quindi la presentazione in Senato di una proposta di Legge dedicata al riconoscimento delle associazioni professionali, che ritiene utile sostenere. Fa quindi riferimento a un “Manifesto per la Cultura” pubblicato dal Sole 24ore che indica una positiva, rinnovata attenzione rivolta dal mondo dell’economia alla cultura come risorsa in tempi di crisi.

Dopo questa premessa Clemente passa a illustrare le molte sfide che si presentano all'Associazione, nonché una sua puntuale indicazione di specifici percorsi, azioni e strategie possibili per affrontarle con successo. Sottolinea in particolare l’importanza di due fronti dell’attività svolta dal Direttivo uscente: quello della collaborazione a progetti internazionali di rete tra musei etnografici europei, che è stato aperto dal Segretario uscente, Vito Lattanzi, e quello che ha portato alla creazione di una sezione espressamente dedicata ai rapporti con Unesco nell’ambito del patrimonio culturale intangibile e una rete italiana di Enti associativi coordinata da Simbdea, cui si sono dedicate  Alessandra Broccolini e Valentina Zingari. Il Presidente sottolinea il valore delle attività e dei risultati ottenuti in questi ambiti, entrambi aperti a contesti internazionali.

Dopo aver fatto riferimento alle molteplici attività che hanno contrassegnato il lavoro del direttivo uscente, sottolinea però la necessità di affrontare con maggiore puntualità singoli fronti, e consiglia al futuro direttivo di concentrare i futuri sforzi in un minor numero direzioni, per uno o due eventi principali (congressi, grandi mostre).

Il programma di mandato per il nuovo CD può derivare direttamente dal capitale di idee e di esperienze articolato e ricco sino a oggi accumulato da Simbdea ed enucleato per punti nel citato testo che qui di seguito si riportano:

a)      Modificare lo statuto in modo da: recepire il cambiamento della missione nella direzione del patrimonio e del patrimonio culturale immateriale che è la nuova dimensione crescente e internazionale del patrimonio, accentuare i compiti di tutela dell’identità professionale specifica e favorire forme federative;

b)     Far condividere all’Associazione sempre di più le esperienze internazionali dei progetti europei RIME e READ-ME del Museo Pigorini, e di SIMBDEA-ONG in ambito Unesco;

c)      Avviare i rapporti con il nuovo ministro del Mibac, con il Consiglio  Nazionale dei Beni Culturali, con i sindacati del settore, per vedere lo stato di avanzamento delle proposte di riconoscere in pieno l’area funzionale DEA e estenderla alla Dirigenza, nonché avviare concorsi nelle soprintendenze (sono temi sui quali abbiamo incontrato qualche regressione con la configurazione di IDEA, e con il rarefarsi dell’attività del CNBC nella crisi politica);

d)     Verificare in questa nuova fase la possibilità di reti territoriali di grandi aree e di reti di direttori dei musei DEA;

e)      Affrontare, nell’ambito della Conferenza permanente delle associazioni museali italiane e in sede ICOM, il problema della tutela dei piccoli musei e delle forme di direzione anomale e semivolontarie che ne caratterizzano la gran parte, affrontare il tema del rapporto con la nuova politica dell’ICOM –Italia, centrata sul dialogo con biblioteche e archivi (la vertenza aperta da Simbdea Toscana contro la Fondazione Musei Senesi per difendere il ruolo dei direttori dei piccoli musei locali e in specie quello del Museo della Mezzadria di Buonconvento, ha avuto un doppio insuccesso sia con ICOM-Italia, sia con l’ambito politico-amministrativo locale);

f)      Definire commissioni di lavoro che consentano di valorizzare le esperienze dei soci e di decentrare il lavoro di promozione e iniziativa culturale;

g)     Costruire un nuovo dialogo con settori come quelli delle associazioni agricole, della tutela del territorio, dei musei scientifici, ed altri sulla base di interessi tematici e non di affinità di ragione associativa;

h)     Affrontare il problema di un sistematico difetto di risorse che consentano di attivare iniziative e di allargare il lavoro di organizzazione e di segreteria, identificare possibilità di fund raising e di promozione di attività a progetto (mostre, installazioni, eventi, festival) che possano facilitare l’operatività esterna dell’associazione;

i)       Potenziare il sito, costruire intorno ad esso una scrittura più giornalistica, un blog condiviso, una politica anche di twitter, tutte cose avviate e da rivedere e potenziare;

j)       Più in dettaglio è necessario completare il volume sulla antropologia museale, quello sulle installazioni antropologiche di Matera, quello su AM legato e altre collaborazioni che rendano possibile la diffusione della nostra offerta metodologica, e procedere a un rinnovamento netto della proposta di comunicazione scientifica, con una Antropologia museale che diventi più formalmente rivista di studi seguendo i criteri ANVUR e un progetto di rivista di ampia tiratura e divulgazione;

k)     Per Simbdea ONG è necessario realizzare un incontro nazionale della Rete delle ONG Unesco già promosso e avviato dalla nostra associazione per portare in Italia in modo aperto e dal basso le politiche Unesco e le iniziative di consulenza e sostegno, e di favorire inventari partecipati dei beni, e mandare avanti la proposta di un dossier internazionale Unesco sull’improvvisazione poetica (già avviato in ETNU 2011), e quella di un riconoscimento delle buone pratiche legato all’opera dei pupi e al museo delle marionette.

Vito Lattanzi popone all’assemblea di mettere ai voti nel pomeriggio, insieme al bilancio consuntivo e le candidature a membri del Consiglio direttivo, anche le proposte sopraelencate, che costituirebbero, nel caso di voto favorevole da parte della maggioranza dei soci, parte costitutiva del mandato dello stesso Direttivo entrante. Dà quindi la parola a Sandra Ferracuti, che sottolinea, nel merito delle proposte e delle segnalazioni di Pietro Clemente, il suo riferimento costante alla necessità di costruire e dare forza a processi di “rete”. Ferracuti considera questi processi, ed in particolare il rafforzamento della stessa rete interna dei soci della Simbdea, come uno dei possibili ‘antidoti’ al “sistematico difetto di risorse” che Clemente, segnala al punto h) della sua proposta di linee d’azione. Ritiene prioritario, in questo periodo di acuta crisi di risorse -non solo economiche ma anche ideali e progettuali- che esaspera le sensazioni di isolamento e sfiducia, che si faccia un rinnovato sforzo di far tesoro delle competenze, della professionalità e delle esperienze dei soci istituzionali ed individuali, richiamate dal Presidente al punto f). 

Vito Lattanzi illustra quindi ai soci, ed in particolare a quelli della generazione dei trentenni, le proposte del gruppo “TQ”, pubblicate da “Alfabeta” (www.alfabeta2.it), consigliando loro di prenderne visione, aggiungendo la voce del settore della demoetnoantropologia alle sue azioni di politica culturale. Illustra e distribuisce quindi ai soci il bilancio consuntivo della Simbdea per il 2011 (situazione patrimoniale al 31/12/2011), che qui si allega e la cui approvazione sarà messa ai voti nel pomeriggio. Dà infine la parola all’assemblea dei soci, chiedendo loro di intervenire soprattutto relativamente ai punti di debolezza dell’attività della Simbdea che ritengono sia prioritario affrontare. Il Consiglio Direttivo entrante troverà in queste segnalazioni le indicazioni per costruire i propri percorsi futuri.

Prende la parola il socio Luciana Mariotti che, dopo aver ringraziato il Consiglio Direttivo uscente per averle conferito un premio per le attività realizzate all’interno del MiBAC nell’ambito del patrimonio culturale intangibile, sottolinea la necessità di affrontare la distanza tra le due grandi istituzioni museali antroplogiche nazionali, il Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” e il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, soprattutto ora che quest’ultimo è sede dell’IDEA (Istituto centrale per la demoetnoantropologia). Simbdea dovrebbe sforzarsi di far sì che queste istituzioni tornino a produrre azioni coordinate ed a rappresentare dei punti di riferimento importanti, aggiornati, vivaci e significativi per gli antropologi e per il pubblico italiani.  

Mario Turci prende quindi la parola, chiedendo alla Simbdea di prendere di petto, attraverso incontri di lavoro e pubblici, il tema delle relazioni tra museografia etnografica ed etnografia, richiamato dal Colloquio internazionale che si è tenuto al Pigorini lo scorso aprile nel contesto del progetto europeo RIME. Il tema dell’expografia, delle scritture e delle installazioni etnografiche dovrebbe essere ripreso. Per questo, popone la creazione di una commissione permanente presieduta da Pietro Clemente e intitolata “Essere contemporanei”, che riprenda i temi lanciati nel corso del congresso materano e li sviluppi in vista della progettazione di una sua seconda edizione. Un altro nodo importante, per lui, è quello dell’utilità sociale dei musei e dell’etnografia: tema fondamentale da affrontare in tempo di crisi. Anche questo secondo tema dovrebbe essere oggetto di incontri di riflessione promossi dalla Simbdea. Propone di organizzare, l’11 novembre del 2012, un convegno di studi a Buonconvento, territorio di uno di quei musei “piccoli e indifesi” indicati da Pietro Clemente come oggetto privilegiato delle attenzioni della Simbdea. Il volume di Fredi Drugman recentemente pubblicato Clueb (Lo Specchio dei Desideri. Antologia sul Museo, 2010) e l’antropologia del dono potrebbero costituire dei fronti utili di riflessione per questo incontro.  Affronta quindi il tema della crisi in Emilia Romagna che Pietro Clemente l’ha invitato ad illustrare ai soci., facendo soprattutto riferimento al livello della crisi del “paesaggio sociale” che consegue dalla stretta convivenza forzata nelle tendopoli. Il Museo Ettore Guatelli è impegnato in attività di monitoraggio costante dello stato dei musei etnografici del territorio e propone a Simbdea di parteciparvi, in connessione con la direzione del museo.

Valentina Zingari riprende la questione dell’utilità sociale del museo come punto di riferimento ideale delle attività che sta svolgendo come membro della sezione della Simbdea dedicata al patrimonio culturale intangibile e alla collaborazione con Unesco e come promotrice di una rete di Enti associativi italiani interessati allo sviluppo della conoscenza sul patrimonio italiano. Gli antropologi come mediatori, da un lato, e il museo come luogo di mediazione sono al centro delle attività della sezione così come della rete italiana. Annuncia quindi all’assemblea alcune iniziative che la sezione intende portare avanti. La prima è la progettazione di un incontro pubblico ospitato dalla Regione Lombardia e dedicato proprio all’apertura e alla presentazione della rete di associazioni italiane che operano nell’ambito del patrimonio culturale intangibile. La seconda è la messa in atto, con UNPLI, ANCI e RES TIPICA, di un progetto pilota di inventariazione del PCI della Regione Abruzzo, scelta per il caso di studio proprio data la sua situazione di emergenza.  

Vincenzo Padiglione ringrazia Pietro Clemente del lavoro di presidenza svolto in questi dieci anni di vita di Simbdea e propone di inserire nel nuovo statuto un articolo relativo alla nomina di cariche onorarie, in modo da nominare Clemente, qualora non si ricandidasse alla presidenza, presidente onorario. Giudica favorevolmente l’iniziativa della creazione di commissioni di lavoro indipendenti e con obiettivi specifici, cui si affianchi un coordinatore interno al direttivo. Ritiene importante l’assunzione di specifiche responsabilità tematiche e territoriali, sia da parte dei membri del direttivo che dalle commissione che con esso lavorano in accordo. Relativamente alla politica cultuale dell’associazione nel suo insieme, sostiene l’importanza di valorizzare pubblicamente la capacità di “slargare l’idea conoscitiva, affettiva e morale del patrimonio culturale” che ha dimostrato la Simbdea, rivendicando la genealogia di valori che è riuscita a diffondere, in primo luogo attraverso la sua collaborazione con ICOM-Italia e nell’ambito della Conferenza permanente delle associazioni museali italiane. L’attenzione che la Carta delle professioni museali italiane dedica ad esempio ai rapporti tra museo e territorio (evidente nella descrizione della figura professionale del “conservatore territoriale”) è dovuta tra l’altro proprio alle vocazioni della Simbdea. Annuncia all’assemblea l’inaugurazione di una rete Simbdea dei direttori dei musei del Lazio, da lui coordinata in collaborazione con Marco D’Aureli, e riprende l’intervento di Mario Turci, accogliendo favorevolmente la consonanza delle sue proposte con il suo lavoro sull’installazione e le arti etnografiche. Sul tema delle relazioni tra etnografia e musei etnografici, chiede alla Simbdea di produrre un documento sul ruolo dell’etnografia nei nostri musei, da rendere pubblico e presentare al MiBAC. A suo parere, uno dei fronti ancora aperti è quello dello ‘svecchiamento’ e ‘alleggerimento’ dell’idea pubblica di patrimonio, ancora legata al gusto statico, pesante e antiquario di origine ottocentesca. Ancora, la funzione di critica culturale che è nel DNA nostra disciplina si può e si deve perseguire e rafforzare. Infine, Vincenzo Padiglione annuncia quindi ai soci la partecipazione della Simbdea a Tocatì, festival internazionale dei giochi di strada che si terrà a settembre a Verona, chiedendo loro di prendere contatto con lui o Marco D’Aureli per l’invio di materiali informativi relativi a musei e mostre etnografiche che espongano materiale relativo al gioco. In occasione del festival, Padiglione promuoverà anche un seminario dedicato al gioco. 

Alessandra Broccolini consiglia alla Simbdea di restringere l’orizzonte delle proprie attività, in modo da poter concentrarsi su specifici obiettivi, renderli sostenibili e valorizzare il lavoro già svolto. A suo parere, uno dei nodi più importanti è quello della formazione universitaria, contesto richiamato da Pietro Clemente come uno in cui i nostri studi vedono assottigliarsi sempre più gli spazi della propria presenza. Chiede quindi ai soci colleghi universitari di perseverare nel perseguire politiche accademiche che portino alla conservazione ed alla promozione degli insegnamenti di antropologia museale e del patrimonio, luogo della trasmissione dei valori e delle competenze che Simbdea rappresenta alle nuove generazioni. Ritiene quindi importante che dare luogo ad una riflessione sistematica, promuovendo incontri specifici, sulla nozione di patrimonio culturale intangibile, essenziale soprattutto nel momento in cui Simbdea potenzia ed ampia la propria collaborazione con altri enti nazionali ed internazionali in questo ambito. Chiede che si costituisca al più presto una commissione dedicata alla modifica dello statuto relativamente al tema del patrimonio immateriale, come da punto a) della relazione del Presidente. Infine, sottolinea l’importanza del riferimento di Pietro Clemente alla carenza di risorse della Simbdea, chiedendo che si identifichino figure specifiche per attività di fund raising. 

Ferdinando Mirizzi a sua volta è favorevole alla creazione di commissioni di lavoro esterne al direttivo ma coordinate da un membro dello stesso. Sul tema della formazione, ritiene che Simbdea debba lavorare non solo sul fronte, essenziale ma molto critico, dell’università, ma anche a sviluppare proposte formative autonome.

Roberta Bonetti illustra all’assemblea le proprie attività di formazione nell’ambito della scuola primaria, che fanno tesoro della prospettiva della ricerca-azione, delle metodologie della ricerca etnografica e delle attività expografiche come strumento didattico e promozionale delle prospettive dell’antropologia culturale contemporanea. Ritiene che si tratti di esperienze da potenziare anche nell’ambito delle attività della Simbdea e dichiara la propria disponibilità.

Carlotta Colombatto illustra all’assemblea il progetto pilota LAREMUSE (Laboratorio regionale musei e saperi etnografici) della Regione Piemonte che ha come partner Simbdea, è focalizzato sui musei dell’arco alpino e mette al centro le prospettive e il patrimonio etnografico.

Elisa Venuti, studentessa del III ciclo della scuola di specializzazione dell’Università di Perugia, ribadisce l’affezione degli studenti e delle giovani generazioni di antropologi del patrimonio alla Simbdea, chiedendo a quest’ultima di non rinunciare a sostenere le cause loro e della disciplina. Illustra quindi all’assemblea le possibilità della creazione di fronti d’azione condivisi che gli studenti stanno esplorando.

Fulvia Caruso dichiara la propria indisponibilità a candidarsi come membro del futuro consiglio direttivo, data la sua attuale concentrazione su temi etnomusicologici piuttosto che museografici. Ringrazia l’assemblea, il direttivo uscente e soprattutto il presidente Pietro Clemente per le attività che ha avuto occasione di condividere con loro. Assicura quindi la propria disponibilità a far parte di una commissione dedicata al patrimonio culturale intangibile.

Maria Raniero ringrazia il consiglio direttivo di averle accordato lo statuto di ‘socio onorario’ e per aver sempre sostenuto le sue attività. Sottollinea l’importanza che i musei etnografici accolgano i nuovi cittadini immigrati e le nuove generazioni come risorse fondamentali per rileggere e promuovere il patrimonio che conservano e come obiettivi cruciali dei progetti educativi dei musei.

Al termine degli interventi Pietro Clemente prende la parola per sottolineare come i contenuti della discussione siano stati ricchi e pieni di utilissimi riferimenti al lavoro svolto dai soci su più fronti, cosa che dimostra quanto formidabili siano i profili professionali e scientifici della Società. La messa in rete di questo patrimonio, come da più parti è stato segnalato, deve essere uno dei punti di forza del mandato del prossimo direttivo, nel quale dovranno esserci segnali di continuità e anche di sostanziale cambiamento con apertura alle nuove generazioni. A tal proposito, comunica che, d'intesa con gli altri membri del direttivo uscente, si è pensato di confermare le candidature soltanto di Lattanzi, Mirizzi e Ferracuti, mentre i soci Padiglione, Caruso, Turci e Clemente, usciranno dal consiglio per mettere a disposizione dell'Associazione il loro impegno esterno, probabilmente in apposite commissioni del tipo di quella proposta nel suo intervento da Mario Turci.

L'assemblea prende atto della volontà espressa dal Presidente uscente e gli tributa un lungo applauso a titolo di saluto e di ringraziamento per il lavoro svolto dalla nascita dell'Associazione sino ad oggi.

Alle ore 13.30 Vito Lattanzi sospende i lavori per una breve pausa pranzo e invita i soci a raggiungere la sala conferenze per le 14.30, in modo da procedere all’approvazione del bilancio, del programma di mandato illustrato nel corso della prima parte e per la nomina dei nuovi membri del consiglio direttivo.

Alle ore 14.30 l’assemblea torna a riunirsi con la presidenza di Sandra Ferracuti, che dà la parola a Pietro Clemente, il quale propone di adottare il seguente metodo di lavoro.

Votare una lista di soli 5 candidati  al consiglio direttivo, i quali si impegnino da qui all'11 novembre, data di convocazione di un'assemblea straordinaria di Buonconvento, ad avviare il nuovo mandato e a proporre modifiche allo statuto societario. Entro questa data Mario Turci e Ferdinando Mirizzi (in collaborazione con i soci del sud e del nord Italia presenti all’odierna assemblea) saranno incaricati di condurre un’istruttoria tra i soci del territori e di proporre, a seguito di questa, la nomina di ulteriori candidati al direttivo, che siano posti a coordinamento di altrettante commissioni per i territori corrispondenti.

Per quanto riguarda i candidati odierni, Clemente propone all’assemblea la seguente lista: Alessandra Broccolini, Marco D’Aureli, Sandra Ferracuti, Vito Lattanzi e Ferdinando Mirizzi. Caldeggia, inoltre, la candidatura di Vito Lattanzi alla futura presidenza del consiglio direttivo.

Ferracuti chiede all’assemblea di esprimersi sulla proposta Clemente e di avanzare eventuali proposte alternative. L’assemblea concorda unanimemente con la proposta del presidente uscente e, constatata la presenza del numero legale di soci (39 su 60 in regola con i pagamenti delle quote) necessario per le votazioni, verificata la legittimità delle deleghe, mette ai voti nell'ordine:

- Relazione del presidente Pietro Clemente: votata favorevolmente all'unanimità

- Bilancio consuntivo 2011 presentato dal segretario: approvato all'unanimità

- Proposta candidature avanzate da Pietro Clemente: approvata all'unanimità

Alle ore 15.30, il presidente dell'Assemblea proclama membri del nuovo Consiglio direttivo per il triennio 2012-2015 i soci Alessandra Broccolini, Marco D’Aureli, Sandra Ferracuti, Vito Lattanzi e Ferdinando Mirizzi.

Alle ore 16.00, il presidente del comitato elettorale dichiara chiusi i lavori dell’assemblea.

 

Il presidente dell'assemblea                                                                  Il segretario dell'assemblea

Vito Lattanzi                                                                                      Sandra Ferracuti

Simbdea, società italiana per la museografia e i beni demoetnoantropologici.

c/o Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
Piazzetta Antonio Pasqualino 5 - 90133 Palermo

CF: 03251180406
e-mail: segreteria@simbdea.it

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