Scheda tecnica
Regia: Gianfranco Mingozzi
Consulenza: Ernesto di Martino
Musiche: Diego Carpitella
Produzione: Franco Finzi de Barbora
Fotografia: Ugo Piccone
Commento: Salvare Quasimodo
Durata: 20’
Anno:1962
La Taranta di Gianfranco Mingozzi (scheda tratta dal sito http://www.telestreetbari.it/)
Con un equipe composta da l’antropologo Ernesto de Martino, dal musicologo Diego Carpitella e impreziosito dal commento del poeta Salvatore Quasimodo.
Venti minuti per cercare di fermare con le immagini un fenomeno praticamente scomparso. L’indispensabile lavoro di Ernesto de Martino (imprescindibile per la comprensione del fenomeno) è sempre sullo sfondo, completa idealmente il documento filmato che ci restituisce il rito, riempie e completa l’attenta etnografia di Gianfranco Mingozzi.
Si parte con i personaggi, il barbiere, violinista autodidatta che accompagnerà il regista per il luoghi del tarantismo, il tamburellista contadino e il suonatore di fisarmonica seppellitore.
Mingozzi incastona il tutto in una precise cornice visiva, la Puglia dei campanili, dei campi coltivati e le case della città di Galatina. La sequenza d’apertura inscena brevemente l’ipotetica ricerca del ragno responsabile del morso, la macchina da presa, si muove sopra l’erba a segnalare il luogo dove il tutto ha inizio e si lega idealmente alle sequenze che riportano analiticamente il rito.
I temi de La Taranta, documentario di circa venti minuti, verranno ripresi e dilatati in “Flavia la Monaca Musulmana” film del 1975 con Florinda Bolkan, qui, il tarantismo viene riproposto nella sua sede originaria, il medioevo; subalternità e repressione affondano le proprie radici nel tempo.