Sull’ironia antropologica

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Eugenio Imbriani
Sull’ironia antropologica

Collana: Antropologia e Mediterraneo

Edizione: 2014, pp. 136
Progedit Editore 
ISBN/ISSN: 978-88-6194-225-7  
 

SCHEDA 
Con l’espressione “ironia antropologica”, Clifford Geertz, che la coniò, intendeva indicare lo scarto che gli studiosi registrano, nel corso della ricerca etnografica, tra le loro aspettative e i comportamenti che si manifestano sul campo, tra la teoria e la dinamica concreta delle relazioni che instaurano con i loro interlocutori, tra i desideri, le conoscenze, le strategie dei personaggi che, a vario titolo, recitano sulla scena dell’indagine. 
È una distanza che talvolta si fa evidente e rende espliciti  incomprensioni e conflitti, talaltra resta latente e spinge le persone ad agire “come se”, stando al gioco, gestendo, volenti o nolenti, il disagio o il malinteso, o cedendo (può succedere) al rifiuto e alla voglia di fuga.
In questo libro, l’autore sviluppa il tema considerando una serie di casi e di situazioni che inducono a riflettere sulla natura composita e mobile del sapere antropologico, su quella convenzionale delle relazioni sociali, sul rapporto che gli uomini instaurano con l’ambiente e gli oggetti che li circondano. Imbriani incontra numerosi compagni di viaggio, qualcuno inaspettato, come Leopardi o Scotellaro, fino a raccontare una vicenda quasi surreale, che lo ha visto protagonista, suo malgrado.

Simbdea, società italiana per la museografia e i beni demoetnoantropologici.

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