Raccomandazione alla Regione Autonoma della Sardegna, Assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e Direzione Generale dei Beni Culturali; alla Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Cagliari e Oristano; all'Istituto Superiore Etnografico della Sardegna
Premesso
Il Museo del Giocattolo Tradizionale della Sardegna (Zeppara- Ales in prov. di Oristano), nato da una felice esperienza didattica (1993-96), si trova attualmente ad un passaggio difficile della propria vita.
Nel 2015 il Comune di Ales, su specifico progetto elaborato dallo stesso comune, ha ottenuto dalla Regione Autonoma della Sardegna, Direzione Generale dei Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport un contributo "per il miglioramento degli allestimenti, delle aree di accoglienza e di servizio del Museo". Il progetto, oltre ad interventi di importanza minore, prevede la sostituzione del sistema divisorio della collezione dai visitatori, fatto di trespoli in canna collegati da corde di canapa con piantane in acciaio collegate da una corda di colore rosso; la sostituzione del bancone di accoglienza con un bancone simile ma privo di elementi decorativi in ferro battuto che caratterizzano senza eccessi anche altri arredi del museo.
La maggior parte del contributo è destinato dunque a sostituire elementi che sono già presenti e funzionanti. Ma l'intervento, ed è questo effetto che ci preoccupa maggiormente, si traduce in uno snaturamento del sistema espositivo basato sugli stessi materiali con cui tradizionalmente si costruivano i giocattoli (canne e legno) a cui si aggiungono pannelli di cartongesso destinati ad essere decorati con rappresentazioni dei giochi. La leggerezza e la linearità sono la cifra di questo originale allestimento, che per volontà della stessa amministrazione è stato tutelato da brevetto depositato. I giocattoli sembrano appesi nel vuoto, la collezione delle bambole di pezza si è trasformata in una galleria di ritratti naif di donnine, i cavallini di legno richiamano la leggerezza di Maria Lai.
Un'altra considerazione di ordine generale è che gli allestimenti dei musei 'storici' -e il Museo del giocattolo ormai lo è - in nessuna parte del mondo vengono stravolti. Li si lascia come sono, testimoni di se stessi, di un'epoca, di una esperienza.
Non è perfetto il museo. Manca ad esempio un buon sistema di luci adeguato al sistema espositivo, su cui varrebbe la pena di spostare il finanziamento.
Pertanto
SIMBDEA, Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici
Raccomanda
che venga sospesa la procedura relativa ai bandi emanati dal Comune di Ales per la fornitura dei nuovi arredi e che le parti interessate si riuniscano per discutere delle reali esigenze del Museo e che l'amministrazione s'impegni, seguendo in ciò le raccomandazioni dell'ICOM, a non attribuire a se stessa funzioni e missioni relative alla ricerca, alla conservazione, alla didattica e ai criteri espositivi e infine che in assenza di una direzione scientifica si rivolga a consulenti esperti.
La SIMBDEA s'impegna ad offrire il proprio contributo in tutte le forme ritenute utili all'Amministrazione e alle altre parti in causa al fine di non snaturare la coerenza espositiva del percorso museale e di risolvere le difficoltà nate probabilmente più da equivoci che da una volontà consapevole di danneggiare l'istituzione.
Per SIMBDEA
La responsabile regionale per la Sardegna
Maria Gabriella Da Re