Daniel Fabre, uno studioso francese di grandi capacità analitiche, che ha operato per molti anni anche in Italia è morto pochi giorni fa a Tolosa. Daniel era nato nel 1947, aveva fatto ricerche in provenza e in area pirenaica, ed aveva riaperto l'antropologia francese ai temi delle culture popolari, a lungo estromessi dall'accademia.
E' stato direttore di studi per il CNRS a Toulouse, e poi a Parigi, ha fondato alcuni centri di studio come quello sull'Istituzione della cultura, dedicato all'antropologia delle istituzioni culturali. Ha insegnato per molti anni all'Università di Roma Due. Tra gli anni ottanta e novanta del Nocevento, Daniel si è occupato della Mission Patrimoine del Ministero della cultura francese; e con colleghi della Catalogna e d'Italia in un grande convegno europeo a Tours lanciammo il tema europeo del 'patrimonio':L’Europe entre cultures et nations, (dir.D.Fabre), Editions de la Maison des sciences de l’homme, Paris, 1996. Nella sua curiosità globale di studioso senza confini Daniel ha studiato tanti aspetti della museografia, quello delle case museo degli uomini illustri, quelli dell'arte dei folli, ma ha anche lavorato sui temi del 'museo abitato', aprendo al tema della museografia delle città storiche, tema che riprendemmo in un convegno a Matera dal quale è nato il volume : Les Monuments sont habités, Paris, Maison des Sciences de l’Homme, 2010 (dir. D. Fabre avec Anna Iuso).
Aveva contribuito a fondare antropologicamente molte tematiche nuove, lanciando volumi collettanei di ricerca. Da ricordare quello che diresse su Par écrit. Ethnologie des écritures quotidiennes ,MSH, 1997, tradotto in parte in italiano: Per iscritto. Antropologia delle scritture ordinarie, Lecce, Argo, 1998. Da questo volume nacque anche una collaborazione con L'Archivio Nazionale Diaristico di Pieve Santo Stefano. Sul tema assai dibattuto del patrimonio culturale immateriale aveva diretto il volume : Emotions patrimoniales, Maison des Sciences de l'Homme, Paris, 2013 .
Ora è tempo di cordoglio per questa morte inattesa e dolorosa, ma i suoi studi appassionati e originali, ci porteranno a ricordalo ancora.