Protesta profili DEA - le ONG accreditate Unesco per il patrimonio immateriale

Alla Cortese attenzione del 
Segretario Generale del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali
Prof. Giuseppe Proietti
Via del Collegio Romano, 27 
00187  Roma

Roma, 2 novembre 2009

Illustrissimo Segretario Generale,

Siamo un gruppo di antropologi ed etnomusicologi professionisti rappresentanti di ONG recentemente accreditate dall’Unesco per competenze relative al “Patrimonio Immateriale”. Come Lei ben sa, la XXXII Assemblea Generale UNESCO ha approvato la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale il 17 ottobre 2003. L’Italia l’ha ratificata con Legge n. 167 del 27 Settembre 2007. Da giugno 2008 e fino al 2012 l’Italia fa parte del Comitato Intergovernativo della Convenzione, l’organo esecutivo che ne definisce e monitora l’attuazione.
Siamo stati invitati (come rappresentanti delle nostre associazioni o esperti) dall’Unesco alla IV sessione del Comitato Inter-governamentale di Salvaguardia del Patrimonio Immateriale, tenutasi ad Abu Dhabi nei giorni 28 Settembre-2
Ottobre scorsi. 
Con questa lettera, desideriamo unirci al movimento di proteste che ha investito l’Italia delle Scienze Sociali per segnalare il peso crescente delle discipline
demo-etno-antropologiche nel contesto internazionale delle politiche patrimoniali. 

Il mancato riconoscimento delle nostre specifiche competenze, entrerebbe in paradossale conflitto con la partecipazione dell’Italia all’attuale dinamica di apertura ai processi di riconoscimento dei “patrimoni culturali immateriali”. Come ha ben presente l’Unesco, le competenze demo-etno-antropologiche non sono riconducibili ad altre, di tutt’altra natura, quali la storia dell’arte o anche la storia. L’antropologo non è uno storico, non è uno storico dell’arte. Non ha una tradizione millenaria e consolidata di lavoro sui “beni” come oggetti da collezionare, ma ha competenze uniche e insostituibili di lavoro d’ascolto, analisi e valorizzazione delle culture contemporanee, luoghi della costruzione del futuro.

Come rappresentanti di organismi che rappresentano la società civile riconosciuti dall’Unesco come attori di sviluppo sostenibile e partner insostituibili per una gestione partecipata dei patrimoni culturali, come antropologi appassionati e convinti che le proprie conoscenze siano strumenti indispensabili al riconoscimento e la conoscenza dei patrimoni del presente e del futuro (come già riconosciuto, peraltro, dal testo nel Codice dei beni culturali e del paesaggio), La preghiamo di voler porre attenzione affinché nella riorganizzazione dei profili professionali in corso presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali sia prevista la figura di demo-etno-antropologo, riconosciuta, peraltro, come figura di rilievo anche nel Codice dei beni culturali e del paesaggio. 

In attesa di un suo auspicato ed autorevole intervento, le esprimiamo  insieme ai ringraziamenti rispetto a quanto riterrà di fare e alla nostra disponibilità ad ulteriori
avanzamenti, i nostri migliori saluti. 


Sandra Ferracuti (Simbdea)
Paolo Ferrari (MUSA "Musiche, Canti e Danze tradizionali delle Quattro Province")
Ignazio Macchiarella (Università di Cagliari)
Paolo Nardini (Idast)
Valentina Zingari (Idast - Simbdea)
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Simbdea, società italiana per la museografia e i beni demoetnoantropologici.

c/o Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
Piazzetta Antonio Pasqualino 5 - 90133 Palermo

CF: 03251180406
e-mail: segreteria@simbdea.it

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