SIMBDEA per Matera capitale europea della cultura 2019
Simbdea lancia il suo congresso “Essere contemporanei. Musei, patrimonio, antropologia” (Matera 29 settembre – 2 ottobre 2010).
La Società Italiana per la Museografia e i Beni DemoEtnoAntropologici (SIMBDEA) è impegnata nella valorizzazione della città di Matera per la sua storia ricca di antropologia, per i suoi Sassi che sono monumento attuale e vivo di una forma di vita, di una antropologia dell’abitare.
Carlo Levi, che ha avuto un ruolo propulsivo nell’antropologia italiana del secondo dopoguerra, vide Matera come ‘una capitale contadina’ e nel mondo dei contadini vide ‘un’altra civiltà’ che si confrontava a quella delle città, della burocrazia, dei ‘luigini’.
Sulle tracce di Carlo Levi Ernesto de Martino percorse con la sua ‘missione etnologica’ il mondo lucano e fu sempre Levi che segnalò alla cultura nazionale il ruolo di Rocco Scotellaro scrittore, sindaco, poeta e interprete di una antropologia autobiografica. Per ricordare Scotellaro Alberto Cirese fu a Matera nel 1955, con Franco fortini ed altri intellettuali, a difendere l’autonomia del suo messaggio dalle polemiche politiche.
Tullio Tentori sperimentò a Matera l’antropologia applicata ai Sassi e alla nuova realtà dei quartieri in cui furono trasferiti i contadini che nei Sassi avevano sempre abitato, lasciando documenti antropologici e testimonianze personali su ciò che significasse abitare nei due storici rioni pietrosi.
Un po’ più in là, a Chiaromonte (in provincia di Potenza), Banfield produsse una monografia molto discussa che oppose antropologia americana e italiana, mentre nel Materano, a Pisticci, John Davis fece ricerca e criticò i paradigmi correnti dell’antropologia del Mediterraneo.
Giovanni Battista Bronzini era materano e promosse il progetto di un Museo demo-antropologico dei Sassi, idea già nel 1960 formulata da Rocco Mazzarone, medico umanista e raffinato intellettuale di Tricarico, amico fraterno di Scotellaro.
Sembra che a Matera storie e temi dell’antropologia, antenati e fondatori degli studi abbiano lasciato delle tracce da ritrovare. Nel 2008 si è tenuto qui il congresso dell’ANUAC, ma già in precedenza, e solo per citare eventi svoltisi nell’ultimo decennio, la Mission du Patrimoine Ethnologique, in collaborazione con l’Università della Basilicata, volle organizzare a Matera un convegno sul tema « Il monumento abitato. Per un approccio antropologico » (5-8 luglio 2000), mentre nel 2005 l’ICOM Italia decise di fare della città dei Sassi la sede per le iniziative connesse alla Giornata Internazionale dei Musei (17 e 18 maggio 2005), iniziative che videro anche la partecipazione di SIMBDEA, la quale nell’occasione organizzò in particolare un seminario sul tema “Il museo demoantropologico dei Sassi: aspetti scientifici e progettuali”.
La presenza in città delle Facoltà di Scienze della Formazione e di Architettura e, soprattutto, del corso di laurea in Operatore dei Beni Culturali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Basilicata, con un curriculum e diversi insegnamenti demoetnoantropologici, permettono sul piano della ricerca e del dibattito, in dialogo anche con la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata, fin dalla sua fondazione molto sensibile alle vicende dei patrimoni DEA in Lucania, e con storiche istituzioni associative locali, come per esempio il Circolo la Scaletta o la Fondazione Zètema, di riprendere quelle tracce e di riannodare quei fili.
Per questo abbiamo scelto Matera, dove peraltro è in atto un vasto processo per la progettazione e la realizzazione di un grande Museo Demoentroantropologico nei rioni Sassi, per il congresso promosso da SIMBDEA nel 2010 (29 settembre-2 ottobre) sul tema “Essere contemporanei. Museo, patrimonio, antropologia” e per una connessa mostra dedicata ai riti di passaggio nell’età contemporanea.
Ed è anche per questo che sosteniamo la candidatura di Matera come capitale europea della cultura per il 2019, per la quale una iniziativa di lancio si è svolta il 21 novembre 2009 nella Sala Levi dello storico Palazzo Lanfranchi a cura dell’Associazione Matera2019.