Matera: Essere contemporanei. Musei, patrimonio, antropologia
29 settembre – 2 ottobre 2010
Ai demoetnoantropologi, agli operatori della cultura popolare e dei musei, agli studenti
Cari amici,
Nella difficile vita politica e sociale dell’Italia d’oggi, e nel dramma della marginalità di ogni iniziativa culturale, la SIMBDEA (Società Italiana per la Museografia e i Beni DemoEtnoAntropologici) ha voluto lanciare una iniziativa che – nella modestia delle nostre forze e della capacità di mobilitazione – chiami a riflettere antropologi, gente dei musei e della cultura popolare, giovani, sull’Essere contemporanei, ovvero rispondere come studiosi e comunicatori di cultura e museo alle domande del presente. Lo facciamo con l’intenzione di fare ‘congresso’ nel senso di mettere insieme, far incontrare le diverse componenti di una comunità ampia, non solo disciplinare, dispersa, ma sempre attiva nella società civile. Avremmo voluto avere testimonianze anche più larghe della società civile italiana, del volontariato, delle associazioni dei vari settori, dalla biodiversità ai consumi sostenibili, ma per ora abbiamo privilegiato il dialogo con le associazioni dei musei, con la rete italiana della cultura popolare, con varie istituzioni regionali. E già ci sembra di avere fatto dei passi utili per allargare, cominciare a costruire, un fronte della società civile più attenta alla diversità culturale.
Con-gresso, come cum-gredi, muoversi insieme, rispondere a una chiamata comune e incontrarsi. Anche per questo abbiamo voluto proporre, intorno alle sessioni di discussione, formazione e aggiornamento, che sono al centro del Congresso, e che affrontano i temi del contemporaneo nello specifico del patrimonio, delle tradizioni, del turismo, della valorizzazione, delle convenzioni UNESCO e altro, una iniziativa assai articolata, con poster, installazioni, centri di informazione istituzionale, mostre e l’evento della ‘fanta-antropologia’, il bar camp.
Facciamo appello anche all’immaginazione, alla fantasia, al coraggio dell’antropologia e della museografia nell’affrontare il presente e il futuro anche con nuovi linguaggi, forme di comunicazione sperimentali.
Le lezioni ‘performance’ di fanta-antropologia saranno il tentativo di vari studiosi di disegnare uno scenario futuro del nostro lavoro nella società che il mondo globale sta velocemente mutando. Antropologi che pensano al nostro mondo e alle nostre ricerche nella società del 2049, tra la tragedia che si disegna nel presente del mondo in guerra e disastro ambientale e le speranze e le catastrofi che si disegnano per il futuro. Che ne sarà degli ‘angoli di mondo’, come saranno allora? Che ne sarà dei nostri musei, fragili presidi di una frontiera tra passato e futuro, tra diversità e unificazione neoliberale del mondo? L’antropologia italiana che, finora, non ha dedicato molte pagine né all’uso dei telefoni cellulari, né alla guerra, né al ruolo della Lega Nord nella società attuale, vien chiamata con un sforzo di anticipazione a guardare anche al presente con più grinta.
I giovani che escono dalla Università, dai corsi di dottorato e dalla Scuola di Specializzazione, o che si avvicinano ai nostri musei, saranno gli ospiti d’onore: il tesoro vivente, il ‘patrimonio’ sono loro, se sapremo aiutarli a non disperderlo.
Sentiamo che è tempo di forti alleanze per un uso partecipativo e democratico dei nostri saperi nella società civile, e che è tempo di forti prese di posizione per cambiare una forza di inerzia negativa che ci colpisce, nell’Università come nella Società civile. Alla fine totale delle risorse per la ricerca pura nel settore demoetnoantropologico, alla continua riduzione dei nostri insegnamenti in una Università dissanguata da tagli di risorse che non hanno a che fare con il merito e la conoscenza, ma solo con il bilancio, fa eco la costante riduzione delle risorse degli enti locali e delle regioni, e il dato evidente è che la cultura è il primo settore a subire tagli. L’unico modo di reagire è guardare avanti, guardarsi intorno, ‘sortirne insieme’, fare congresso.
Con questo spirito vi invitiamo a venire a Matera. Abbiamo raccolto risorse limitate per organizzare e favorire la partecipazione con qualche pasto gratuito. Abbiamo prenotato ostelli, alberghi a costi bassi, ristoranti a costi bassi per favorire la partecipazione dei giovani. Ma contiamo sulla abitudine al volontariato e la passione intellettuale, morale e civile della nostra comunità.
Presenteremo anche il progetto del Museo dei Sassi e quello di Matera capitale europea della cultura 2019, al quale abbiamo aderito, considerando Matera anche una capitale dell’antropologia italiana.
Vi aspettiamo a Matera.
Il direttivo SIMBDEA