SIMBDEA 2012 note di lavoro futuro e bilanci sommari
Relazione di Pietro Clemente
Un sacco di problemi
Simbdea ha davanti a sé molti problemi concreti da affrontare, e dovrà farlo con una nuova generazione di soci, in un clima di grandi difficoltà ma forse anche di possibili nuove chance creative e nuove politiche culturali.
I problemi che sono sul tappeto nei prossimi mesi sono il prodotto della gestione precedente e anche dei ritardi di essa.
Se teniamo conto che Simbdea è un insieme complesso di fattori:
un movimento ideale, culturale e di studi , uno spazio di formazione, di consulenza, di ricerca teorica e pratica, un sindacato e un gruppo di tutela della professionalità, una rete di direttori, di operatori , di organizzatori, di volontari dei musei , una rete multiregionale di operatori museali, un punto di riferimento di reti di associazioni, una ong accreditata presso l’Unesco come agenzia del patrimonio culturale immateriale, una rivista che dialoga con gli studi internazionali e universitari , un sito di qualità e di buon livello di comunicazione e di visita, un nodo di dialogo con le istituzioni sui temi del museo e del patrimonio,
si capisce anche che questa identità complessa è in mezzo a vari guadi , al prossimo direttivo spetta :
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modificare lo statuto in modo da recepire il cambiamento della missione nella direzione del patrimonio e del patrimonio culturale immateriale che è la nuova dimensione crescente e internazionale del patrimonio, da accentuare i compiti di tutela dell’identità professionale specifica, da favorire forme federative,
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far condividere all’Associazione sempre di più le esperienze internazionali di RIME e READ ME, del Museo Pigorini, e di SIMBDEA ONG in ambito Unesco
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avviare i rapporti con il nuovo ministro del Mibac, con il Consiglio Nazionale dei Beni Culturali, con i sindacati del settore, per vedere lo stato di avanzamento delle proposte di riconoscere in pieno l’area funzionale DEA e estenderla alla Dirigenza, nonché avviare concorsi nelle soprintendenze (sono temi sui quali abbiamo incontrato qualche regressione con la configurazione di IDEA, e con il rarefarsi dell’attività del CNBC nella crisi politica)
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Verificare in questa nuova fase la possibilità di reti territoriali di grandi aree e di reti di direttori dei musei DEA
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Affrontare nell’ ambito della Conferenza nazionale delle associazioni museali e in sede ICOM il problema della tutela dei piccoli musei e delle forme di direzione anomale e semivolontaria che ne caratterizza la gran parte, affrontare il tema del rapporto con la nuova politica dell’ICOM centrata sul dialogo con biblioteche e archivi (la vertenza aperta da Simbdea Toscana contro la Fondazione Musei Senesi per difendere il ruolo dei direttori dei piccoli musei locali e in specie quello del Museo della Mezzadria di Buonconvento, ha avuto un doppio insuccesso sia con ICOM che con l’ambito politico-amministrativo locale)
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Definire commissioni di lavoro che consentano di valorizzare le esperienze dei soci e di decentrare il lavoro di promozione e iniziativa culturale
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Costruire un nuovo dialogo con settori come quelli delle associazioni agricole, della tutela del territorio, dei musei scientifici, ed altri sulla base di interessi tematici e non di affinità di ragione associativa
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Affrontare il problema di un sistematico difetto di risorse che consentano di attivare iniziative e di allargare il lavoro di organizzazione e di segreteria, identificare possibilità di fund raising e di promozione di attività a progetto (mostre, installazioni, eventi, festival) che possano facilitare l’operatività esterna dell’associazione
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Potenziare il sito, costruire intorno ad esso una scrittura più giornalistica, un blog condiviso, una politica anche di twitter, tutte cose avviate e da rivedere e potenziare
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Più in dettaglio è necessario completare il volume sulla antropologia museale, quello sulle installazioni antropologiche di Matera, quello su AM legato e altre collaborazioni che rendano possibile la diffusione della nostra offerta metodologica, e procedere a un rinnovamento netto della proposta di comunicazione scientifica, con una Antropologia museale che diventi più formalmente rivista di studi seguendo i criteri ANVUR e un progetto di rivista di ampia tiratura e divulgazione
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Per Simbdea ONG è’ necessario realizzare un incontro nazionale della Rete delle ONG Unesco già promosso e avviato dalla nostra associazione per portare in Italia in modo aperto e dal basso le politiche Unesco e le iniziative di consulenza e sostegno, e di favorire inventari partecipati dei beni, e mandare avanti la proposta di un dossier internazionale Unesco sull’improvvisazione poetica (già avviato in ETNU 2011), e quella di un riconoscimento delle buone pratiche legato all’opera dei pupi e al museo delle marionette.
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Buone speranze
Altri temi sono inscritti nel profilo dell’associazione e da lì debbono riprendere il via, giacchè da tempo soprattutto la capacità formativa e di consulenza progettuale di Simbdea non sono attive per diverse circostanze tra le quali il nostro statuto di associazione culturale, al quale vengono preferiti o statuti universitari, o imprenditoriali.
Si tratta di temi da affrontare con un buon corredo alla spalle pur in una situazione di crisi . di questo buon corredo fa parte l’incarico di restauro di oggetti etnologici a Verona, la nuova presenza Simbdea in ambito Unesco nazionale (dialogo con l’ufficio Mibac per la valorizzazione, creazione della Rete ONG) e internazionale (presenza agli incontri e creazione di dialoghi e contatti), le iniziative aperte con Regione Piemonte e Università di Torino , con l’Università di Venezia e la Scuola grande di San Rocco, con la regione Lombardia per il coordinamento delle ONG, il numero di Antropologia Museale su Unesco, improvvisazione poetica e in memoria di Alberto Cirese; la grande qualità di riflessione e dialogo espressa nei seminari sul Patrimonio, condivisi con Fondazione Basso e Università di Roma, nonostante la scarsa partecipazione, il dialogo con Tocatì associazione dei giochi tradizionali, per citare i temi più recenti.
Ma negli anni 2008-2012 l’aggiornamento del nostro curriculum vitae è molto ricco. Direi che è stato centrato sull’idea che poi si è realizzata nel Convegno di Matera del 2010 di Essere contemporanei , in cui abbiamo anche lanciato il nuovo linguaggio espositivo degli allestimenti antropologico-museali, quella idea ha guidato anche gli impegni del 2011: ETNU, San Paolo Albanese, una iniziativa tutta dedicata al ricambio del gruppo dirigente e del gruppo attivo di Simbdea, Santarcangelo di Romagna (si veda Sparatrap nell’ultimo AM). Quel periodo vede anche la nascita di SimbdeaLab a Matera e il progetto di gestione innovativa in ATI del Museo delle Terme a Latronico che aprono sul fronte lucano una nuova fase di esperienza di Simbdea. Nel 2010 c’è stato in Toscana l’anno dei mezzadri, che è stato l’avvio di una nuova riflessione sui musei contadini, confluita anche nel convegno di Santarcangelo di Romagna, che ha anche aperto anche a iniziative come quella di Vicenza sulla storia agraria, e quella di Verona di un nuovo volume sui Musei contadini, e alla presentazione del progetto di Legge per il giorno dei Contadini (11 novembre, data scelta anche per il Convegno di Santarcangelo) presentato da vari deputati e legato al nostro lavoro in Toscana, col progetto di una
Rete italiana della memoria della civiltà contadina. La nostra presenza a Museitalia e alle giornate delle Stelline a Milano, ha sempre attivato interesse per il nostro lavoro, anche se la crisi ha ridotto sempre più quello spazio organizzato da ICOM in collaborazione con le associazioni museali. Il nostro dibattito sul regionalismo, il federalismo, il ruolo del servizio pubblico nell’ambito del patrimonio, il ruolo dei piccoli musei ha fatto della nostra esperienza un pensiero plurale, comparativo e ricco. In questo quadro, più di recente, si colloca – anche se non organizzato direttamente da Simbdea, ma nato in solidarietà con essa, l’attività del Museo Pigorini in ambito di museografia etnologica. Un museo che poteva restare un binario morto del sistema pubblico del patrimonio, grazie a iniziative forti e a finanziamenti europei è stato capace di promuovere il dialogo tra museo, collezioni storiche, e comunità migranti ,e di avviare due grandi progetti internazionali e un premio, e di fare il più straordinario congresso mondiale di museografia DEA che mai sia stato fatto in Italia, anche se pochi antropologi e nessuna associazione DEA se ne sono accorti. E noi siamo fieri di poterlo mettere nel curriculum del nostro lavoro di questi anni.
E’ importante vedere la pluralità delle nostre iniziative e dell’impegno di tanti e del successo quando vi siano risorse che favoriscono creatività e progettualità, le due ultime edizioni di ETNU promosse da ISRE e Simbdea hanno visto presenti in Sardegna musei, allestimenti innovativi, installazioni, film , gruppi musicali, reti internazionali di poesia improvvisata, dibattiti su Gramsci, sull’Unesco, sulle forme della comunicazione della tradizione. Una grande ricchezza. Un museo giovane e di confine senza stabili risorse come l’Ecomuso urbano di Milano riesce a fare ricerca, mappe, iniziative fino a coinvolgere De Varine e impegnarlo in una visita e incontro pubblico . In forme molteplici il tema della memoria tra musei e patrimonio immateriale, tra archivi on line, schede, narrazioni è molto vivo nel nostro lavoro e nella società civile italiana. Simbdea è presente nel dialogo e nella docenze delle Scuole di Specializzazione. Pur essendo in crisi la dimensione regionale il pluralismo dei luoghi di iniziativa resta un tratto dell’associazione. Un esempio sono i due libri forse più significativi di un ruolo autorevole di SIMBDEA in contesti diversi:
L. Fornari Schianchi ( a cura ), Città e mercati , Parma, Soprintendenza per i beni storici, artistici e etnoantropologici di Parma e Piacenza, 2010 nato da una inziativa di tutela della piazza del mercato di Parma e da una richeista di vincolo per il mercato e la piazza giunti fino al Ministero
F.Merisi ( a cura) , Conservazione e restauro nei musei etnografici lombardi, Pescarolo e Uniti, Edizioni Musei del Lino, 2011, nato da un ambiente di lavoro lombardo su tecniche, pratiche, rattoppi con un incontro in un piccolissimo comune del cremonese che apre a una specificità professionale del restauro DEA in dialogo con quello dell’arcehologia industriale.
E come non ricordare che ogni annodal 2005, anno del catalogo, oggi esaurito, è uscito un volume che ricordava Guatelli, i suoi scritti e la sua museografia.
Ma anche il libro M.Cristofano e C.Palazzetti ( a cura ), Il museo verso una nuova identità. 1. Esperienze museali di nuova concezione in Italia e nel mondo ,e Il museo verso una nuova identità.2 Musei e comunità. Strategie comunicative e pratiche educative , Roma, Gangemi, 2011, nasce da un convegno propmosso in ambito museale storico-artistico con una nostra significativa presenza, mentre un piccolo segnale internazionale è la traduzione in tedesco di un mio breve resoconto della museografia italiana DEA: Die DEA- Museen in Italien in Jahrbuch fur europaische ethnologie n. 5 su Italien .
Il saggio sul dono
Si tratta di attività che hanno richiesto grandi energie umane e solidali, un volontariato pesante, sia quando concepito a lato di un lavoro solido, sia quando concepito come formazione e ricerca di una condizione professionale. Quasi tutta l’attività di Simbdea rientra in una sfera che fa parte della generosità e della solidarietà , erogazione appassionata di lavoro non riconosciuto, talora a mala pena rimborsato, ma per lo più gratuito. Questa grande risorsa fa si che siamo, come tante associazioni in Italia, protagonisti di una economia della formazione e della creatività, del presidio e della tutela che stanno nella sfera del dono. Dobbiamo ancora conquistare una dialettica con la dimensione della professionalità e del progetto finanziato. E tuttavia essere stati un piccolo popolo senza corruzione, senza privileghi, senza ansie di potere, senza nepotismo , senza secondi fini, e forse anche più sconfitti che vincenti in un tempo di cattivi poteri, fatto di soci che hanno sempre espresso nel lavoro culturale passione e dignità, è anche come avere costruito un piccolo mondo etico, del quale possiamo essere fieri.
Il nome di una costellazione
A questi donatori di un lavoro appassionato e non sindacalizzabile, gratuito per essenza e valore, diversi e plurali, di tutte le età e di tutte le regioni italiane va il ringraziamento del Direttivo Simbdea e il mio. Un ringraziamento è un contro-dono tenue , quasi invisibile, che non esclude però una speranza o un sogno. Che portando con sé l’eredità delle generazioni, SIMBDEA, in corteo immaginario di quanti hanno donato il loro impegno e la loro passione, guidato da Paolo Mantegazza e da Lamberto Loria, con al centro Antonino Uccello, Alberto Mario Cirese e Ettore Guatelli, e poi noi, generazione per generazione fino ai più giovani, aperto da Gaetano Forni il nostro decano, Simbdea – dicevo - decolli, e da un lato si realizzi in un fall out dei sogni di lavoro e di impresa culturale delle ultime generazioni ( che contengono il desiderio di quelle antiche), e poi prenda il volo, salga sempre più in alto e si trasformi in una cometa lucente e multicolore, o in una costellazione. Ma è già così, in questa forma futura e celeste che io, in virtù del lavoro generoso di tanti, ho visto SIMBDEA, negli anni in cui ne sono stato presidente, e così la porterò nella memoria.