La patrimonializzazione degli oggetti sonori e degli strumenti musicali
Il Seminario in etnomusicologia e patrimonializzazione (SEMEP) intende rafforzare le relazioni, nell’ambito dell’etnomusicologia e dell’antropologia della musica, tra la Francia e l’Italia, attraverso la realizzazione di attività pensate e rivolte innanzitutto agli studenti di secondo e terzo ciclo.
Articolato secondo la forma di “multiseminario”, SEMEP racchiude in sé una vocazione transfrontaliera, interdisciplinare e transculturale, ed è concepito come momento di scambio, confronto e approfondimento di temi al centro del dibattito scientifico internazionale contemporaneo, tra esperti dei due Paesi. Dopo aver preso in esame, nell’edizione 2015/2016, la storia e l’etnomusicologia della patrimonializzazione musicale in Italia e in Francia, il tema della seconda edizione 2016/2017 è la patrimonializzazione degli oggetti sonori et degli strumenti musicali.
Il seminario 2016/2017 ha come protagonisti i Professori Luc Charles-Dominique (Università di Nizza “Sophia Antipolis”) e Renato Meucci (Conservatorio di Novara, Università degli Studi di Milano “Statale”), e i ricercatori Cristina Ghirardini (Fondazione Casa Oriani – Ravenna) e Guido Raschieri (Università degli Studi di Torino, Università degli Studi della Basilicata).
Dopo il primo appuntamento svoltosi in Francia, il 30 novembre 2016 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Univ. di Nizza “Sophia Antipolis” (con il Prof. R. Meucci e i ricercatori C. Ghirardini e G. Raschieri), le attività del 2017 si articoleranno attraverso tre appuntamenti in Italia, in cui il protagonista sarà il Prof. Luc Charles-Dominique. I due primi appuntamenti sono previsti il 21 e 22 aprile 2017, presso il Museo del Paesaggio Sonoro di Riva presso Chieri (TO). Il terzo appuntamento avrà luogo il 02 maggio 2017, a Milano, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “Statale”.
Attraverso analisi e approcci interdisciplinari e transculturali, sia diacronici che sincronici, i quattro intervenenti della seconda edizione di SEMEP esamineranno i processi di identificazione, di raccolta dei dati e di ricerca, di valorizzazione, di trasmissione e di diffusione di alcuni patrimoni da salvaguardare, soprattutto attraverso la creazione di spazi museali.
L’organizzazione della seconda edizione di SEMEP è coordinata da
Raffaele Pinelli (dottorando in Etnomusicologia dell’Università di Nizza “Sophia Antipolis”)
Laboratorio di Ricerca LIRCES (EA 3159) dell’Università di Nizza “Sophia Antipolis”
(membro de l’Université Côte d’Azur)
SEMEP è un progetto in collaborazione con
le Università di Torino e Milano,
il Museo del Paesaggio Sonoro di Riva presso Chieri (TO)
La seconda edizione di SEMEP è possibile grazie al sostegno de
l’Université Franco-Italienne – Università Franco Italiana
www.universite-franco-italienne.org
l’Institut Universitaire de France
www.iufrance.fr
21 et 22 aprile 2017
Museo del Paesaggio Sonoro di Riva presso Chieri (TO)
Palazzo Grosso, Piazza della Parrocchia, 4, 10020 – Riva presso Chieri (TO)
16h00 – 19h00
02 maggio 2017
Università degli Studi di Milano “Statale”
Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali – Facoltà di Lettere e Filosofia
Via Noto, 6, 20141 – Milano
16h00 – 18h00
Conferenze:
Prof. Luc Charles-Dominique
Abstracts degli interventi del Professor Luc Charles-Dominique
Le bande di violini in Europa tra etnomusicologia, storia e antropologia.
Lavorando da oltre trentacinque anni come etnomusicologo e storico sulla storia dei menestrelli francesi (musicisti che chiameremmo oggi “popolari” o “tradizionali”), e grazie anche alla sua esperienza di violinista e alla sua conoscenza in termini etnomusicologici dei repertori zigani per violino dell’Europa centrale, Luc Charles-Dominique è stato stupito dalla forte somiglianza tra le antiche bande di violini dei menestrelli francesi ed europei (soprattutto nel XVII e XVIII secolo) e quelle zigane dell’Europa centrale (Ungheria, Romania e in parte Serbia). Egli ha pertanto deciso di approfondire le sue riflessioni rispetto all’ipotesi di trasferimento culturale (transtorico) tra i due universi culturali e musicali.
La prima parte della conferenza prenderà in esame, a partire dal caso francese, i diversi contesti di incontro tra menestrelli e zigani, tra il XV e XVIII secolo. Al contempo, saranno esaminate le diverse tradizioni di bande di violini nell’Europa occidentale (Belgio, Polonia, Svizzera e Italia), nella maggior parte dei casi tuttora esistenti, e che rivesto un ruolo significativo nel processo di trasferimento culturale esaminato.
La seconda parte della conferenza esaminerà la natura di tale processo. Esso è solamente organologico o anche musicale (ruolo degli strumenti musicali nella banda, organizzazione polifonica e ritmica di tali ensemble, prassi strumentale al violino)? Il tentativo di risposta a tale domanda, nonostante oggi esistano diversi esempi di progetti di riproposizione di bande storiche di violini, potrebbe permettere, partendo dallo studio dagli attuali ensemble violinistici dell’Europa centrale e dalle tradizioni occidentali ancora viventi, delle ricostituzioni di bande organizzate sia dal punto di vista organologico che musicale.
Ciò permetterebbe inoltre di documentare storicamente la prassi strumentale ti tali bande antiche, nella maggior parte dei casi afferenti alla tradizione orale. È per tali ragioni che la conferenza terminerà con una veloce sintesi teorica, epistemologica e metodologica sull’apporto dell’interdisciplinarità tra etnomusicologia, storia, sociologia e antropologia.
Gli strumenti musicali nei musei etnografici.
La conferenza analizzerà dapprima la storia del concetto di patrimonio dal punto di vista storico, a partire dalla rivoluzione francese del 1789 sino ai nostri giorni, e successivamente la sua antropologia (istituzionalizzazione, amministrazione sociale e politica del patrimonio, territorializzazione, ridefinizione delle identità politiche locali, nazionali o internazionali). A riguardo, saranno proposti alcuni importanti esempi propri dell’ambito delle musiche di tradizione orale in Francia.
Successivamente, la riflessione verterà sull’istituzione museale etnografica e sul ruolo che in essa occupano gli strumenti musicali “tradizionali”. A tal proposito, oltre a presentare esempi specifici della Francia e altri Paesi, Luc Charles-Dominique presenterà il caso di studio relativo a una realtà museale di cui egli è tra i fondatori: Músic, il Museo degli Strumenti Musicali di Céret (Francia, Pirenei Orientali). Sarà dunque su tale scenario, aldilà dell’esperienza più strettamente connessa alla sua realizzazione, che ci si interrogherà sulle difficoltà incontrate nel portare a termine una tale impresa, così come sulle modalità di rappresentazione della musica in questo tipo istituzione.
Luc Charles-Dominique è Professore di Etnomusicolgoia presso l’Università di Nizza “Sophia Antipolis”.
Le sue ricerche vertono sull’antropologia musicale storica, sull’epistemologia, sull’etnomusicologia della Francia e del Mediterraneo. È autore di numerosi articoli pubblicati in Francia, Inghilterra, Svizzera, Italia, Canada, Spagna e di diverse opere di antropologia musicale storica. Ha inoltre diretto numerose opere collettive di etnomusicologia.
Direttore di collezioni bibliografiche e discografiche d’etnomusicologia, è cofondatore del CRIEF (Centro Internazionale di Ricerca Interdisciplinare in Etnomusicologia della Francia) che presiede dal momento della sua creazione (marzo 2007). Dal 2013 è membro dell’Institut Universitaire de France.
info :
www.semep1617.wordpress.com