è un museo privato ideato e realizzato, da Maria Beatrice Brindisi e Mario Mancini, nel centro storico di Macchia Valfortore, un piccolo paese della provincia di Campobasso (Regione Molise), ubicato in posizione panoramica sul Lago di Occhito, nell’area dell’agro-ecosistema collinare del medio corso del fiume Fortore, al confine con la Puglia.
Gli spazi e i luoghi dell’Ecomuseo sono diffusi nella parte più antica del paese; ristrutturati con finalità conservative dell’originario aspetto, dei materiali e, quando possibile, della originaria destinazione d’uso; in essi sono state recuperate, realizzate e allestite vere e proprie “ambientazioni” di un passato neanche troppo lontano, riproposte apparentemente ferme nel tempo, sebbene, ancora molto vive non solo nella memoria dei molti visitatori.
Abitazioni, stalle, cantine, botteghe artigiane, negozi, tutti correntemente in uso fino agli anni ‘50 del secolo scorso e, in alcuni casi, anche successivamente all’ultimo grande esodo. Tutto ciò che aveva fino ad allora caratterizzato il vissuto di quegli ambienti è stato recuperato e salvato dall’inesorabile oblio degli anni e dall’abbandono. L’intero percorso ecomuseale è, infatti, un vero e proprio viaggio nel tempo attraverso la casa, la cantina, la stalla, le botteghe del falegname, del sarto, del barbiere, del ciabattino, dell’alimentari e poi ancora la scuola e la stanza dei giochi. Le finalità, chiare sin dall’inizio, hanno avuto ed hanno ancora continuo riscontro nel recupero e nella valorizzazione non solo degli oggetti, ma soprattutto dell’utilizzo, della manualità, delle pratiche e dei “ricordi” ad essi legati.
Si è perfezionato così, nel tempo, ciò che oggi, a distanza di quasi venti anni dai suoi primi passi, è riconosciuto e censito dalla Regione Molise e dal MIC come l’Ecomuseo “La Casa, i Mestieri e la Cultura della Memoria” di Macchia Valfortore. Un vero e proprio luogo della Memoria, in ogni aspetto della cultura materiale e immateriale, dunque tangibile e intangibile, negli oggetti esposti e nelle storie ancora oggi recuperate, raccolte, documentate, archiviate, riproposte e tramandate.
Se è vero che un ecomuseo è un museo che vive della comunità e nella comunità che rappresenta, in questo ecomuseo hanno vita quotidianamente la bottega di costruzione di tamburi a cornice, un laboratorio di recupero e restauro dei materiali conservati e la Cantina “Gente di Terra”, un vero e proprio “laboratorio della memoria” nel quale si “raccontano”, riproponendo alla comunità le loro conoscenze, tutti coloro che ancora mantengono vive le memorie di antichi patrimoni, apparentemente passati solo perché sostituiti da nuove e diverse pratiche.
Nella Cantina “Gente di Terra" hanno trovato spazio ideale rappresentazioni di abitudini, di riti, di danze, di opere e di ricostruzioni di antichi manufatti, sempre grazie agli ultimi consapevoli tutori delle più rare memorie tangibili e intangibili delle comunità fortorine e più ampiamente molisane che, sapientemente riprodotte e riproposte ai curatori del museo e, spesso, anche al pubblico, sono state registrate, filmate, documentate e repertoriate… per sempre, mai perdute, dunque, ancora vive.
In continuo aggiornamento vi è anche l’archivio librario, sonoro e multimediale del gruppo di ricerca e canto di repertori etnomusicali tradizionali de “I Musicanti della Memoria”. I suoi componenti Mario Mancini (tamburo a cornice) e Maria Beatrice Brindisi (voce e chitarra battente), sono già stati ospiti apprezzati in diverse occasioni di confronto sulla canzone popolare, oltre che in Molise, anche nel Lazio, in Campania e in Puglia, regione in cui, al Carpino Folk Festival, Maria Beatrice Brindisi è stata anche premiata per l'attività svolta come suonatrice donna e per le attività dell’ecomuseo. Hanno collaborato attivamente, altresì, alle ricerche sulla tradizione musicale molisana con la ricercatrice e cantautrice internazionale Giovanna Marini che a Macchia Valfortore, ospite dell’ecomuseo, ha svolto in diverse occasioni stage e tirocini con i suoi studenti per la ricerca sul campo.
Capace di suggestioni rare, perché ancora straordinariamente viva nella quotidianità degli ultimi ottuagenari e novantenni dai quali giungono buona parte dei materiali espositi, vi è anche una mostra permanente sulla “cultura della toppa”, ossia sul recupero e il riutilizzo di quanto ancora correntemente in uso, dunque necessario, come attrezzi, utensili, suppellettili, abiti, giochi, materiali e molto altro ancora. Un raro esempio di antica gestione ecosostenibile e di riciclo di ciò che è sempre stato considerato un valore prima ancora di essere considerato un rifiuto.
Completano l’esperienza e il viaggio nel tempo proposti dall’ecomuseo, anche una ricerca sui “segni preterintenzionali”, un archivio storico documentale sulle famiglie di Macchia Valfortore, una biblioteca e una sezione sulla Grande Guerra.
Afferiscono all’Ecomuseo, quali forme di innovazione, anche la Stazione di Osservazione Astronomica “A. Nobile” e la Stazione di Rilevamento Sismico della Italian Experimental Seismic Network (IESN), recentemente inserita nella rete di rilevamento sismico della “Incorporated Research Institutions for Seismology” (I.R.I.S.), un consorzio di università statunitensi della National Science Foundation degli Stati Uniti d’America.
L’Ecomuseo “La Casa, i Mestieri e la Cultura della Memoria” di Maria Beatrice Brindisi e di Mario Mancini, non è, dunque, solo un luogo da visitare ma un luogo nel quale immergersi per fare un’esperienza di rara intensità. I suoi materiali, la loro storia e i suoi spazi sono, oltretutto, divenute già locations selezionate nelle quali hanno trovato ambientazione, sceneggiature, scenografie, storie, costumi e personaggi di diversi autori e registi di film, docufilm, documentari, cortometraggi. Custode ed esempio di memorie materiali ed immateriali del Molise, quelle vissute e quelle ancora vive, l’Ecomuseo è stato scelto anche quale testimonianza e racconto del territorio nell’esposizione multimediale del Museo del Terremoto di San Giuliano di Puglia.
L’Ecomuseo è fin dalla sua ideazione elemento fondante del Polo Ecomuseale di Macchia Valfortore unitamente al Museo Civico di Storia Naturale della Valle del Fortore ed al Museo Didattico dell’Antico Mulino ad Acqua della Famiglia Di Iorio.
Ecomuseo “La Casa, i Mestieri e la Cultura della Memoria”
Vico Messina, 15 / 86040 / Macchia Valfortore (CB)
Direttrice Mariella Brindisi 0874.810352 / 338.6748707
Responsabile struttura tecnico/scientifica Mario Mancini / 0874.810352 / 338.6748707
Responsabile della comunicazione Massimo Mancini / 320.4309112
Pagina Facebook: Ecomuseo “La Casa, i Mestieri e la Cultura della Memoria”
www.ecomuseovalfortore.it (in costruzione)
aperto tutti i giorni / è gradita la prenotazione