I membri dellaSezione Sarda della Società Italiana per la Museografia e i BeniDemoetnoantropologici (SIMBDEA) esprimono profonda delusione e preoccupazioneper l’intento di oscuramento della specificità e professionalità della figuradel demoetnoantropologo che sembra animare l’intesa Ministero-Sindacati direttaalla riorganizzazione dei profili professionali coinvolti nella tutela evalorizzazione dei beni culturali, e dunque del Patrimonio della Nazione nellesue articolazioni regionali.
Premesso chesottoscriviamo pienamente tutte le considerazioni contenute nel documento di SIMBDEAnazionale, vogliamo sottolineare la specificità della situazione sarda e igravi problemi che al sistema di tutela e valorizzazione del patrimonio DEAregionale deriverebbero dal non riconoscimento del profilo professionale DEA edal conseguente oscuramento della professionalità ad esso strettamentecorrelato.
Come è noto,una parte consistente dei musei della Sardegna è costituita proprio da museietnografici, e la loro istituzione, in continua crescita, segnala un bisognoprofondo, radicato nei territori, di riconoscimento del patrimonio identitarioisolano, e di tutela e valorizzazione di esso. Ciò non è senza significato. Lecomunità locali della Sardegna, come del resto di altri luoghi dell’Italia edel mondo, chiedono oggi ai musei di realizzare la missione che ad essi vieneuniversalmente attribuita e riconosciuta: dare voce ai residenti, costruirememoria, dare senso al passato e al presente, aiutare a progettare il futuro.
Non possiamonon ricordare, a questo proposito, l’importanza accordata dall’UNESCO ai Beni demoantropologicidella Sardegna, sia materiali (insediamenti, strutture, saperi e tradizioni dilavoro dei bacini minerari sardi), sia immateriali (canto a tenore barbaricino), annoverati fra i “beni dell’umanità”.
Ildisconoscimento del profilo professionale demoetnoantropologico farebberegredire la organizzazione e gestionedei musei antropologici ad una condizione di “spontaneismo” ormai superata nelsenso comune, e innanzitutto nelle istituzioni che a vari livelli hannoelaborato, in particolare nell’ultimo decennio, anche per i musei DEA, modellidi gestione che impongono figure specializzate di ricercatori, curatori,direttori (legislazione comunitaria, nazionale, regionale).
In particolare,ci sembra importante fare riferimento, per quanto attiene alla Sardegna, allaL.R. 2006, n. 14. Norme in materia diBeni culturali, istituti e luoghi della cultura, che facendosi interpretedegli avanzamenti legislativi comunitari e nazionali, ha posto le basi per unacrescita qualitativa dei musei locali. Obiettivo perseguito, a partire dallaspecificità dei patrimoni e anche in collegamento con la realtà economicalocale, con l’istituzione di numerosi e rigorosi corsi di aggiornamento e formazione,rispondenti ai diversi livelli delle professioni museali, e includenti a pienotitolo le discipline DEA.
Tali corsihanno già comportato un notevole impegno progettuale ed economico da partedella Regione Sardegna, e creato aspettative di impiego nei giovani laureatisardi, troppo spesso disattese da un mercato del lavoro notoriamente ristretto,che ancora una volta sembra indicare l’emigrazione come sola ed unicaalternativa possibile.
La confermadell’oscuramento del profilo professionale demoetnoantropologico, colconseguente assorbimento entro il profilo storico-artistico, metterebbe arischio le difficili conquiste conseguite nel campo della museografiaetnografica, e svuoterebbe di forza e significato una legge che a giudiziodegli esperti si colloca ai più alti livelli legislativi.
Ci appelliamo,pertanto, alla vostra attenzione perchéla prospettata eliminazione del profilo demoetnoantropologico siadefinitivamente scongiurata, eliminando un provvedimento che pesa gravementesulle professionalità già acquisite e operanti, e sul futuro di studenti edottorandi che si vanno formando nelle Università e nelle Scuole dispecializzazione, nell’isola e fuori dall’isola.
SezioneSarda di SIMBDEA Società Italiana per la Museografia e i BeniDemoetnoantropologici
Prof.ssaGiannetta Murru Corriga (referente regionale) Prof.ssaMaria Gabriella Da Re Prof. Felice Tiragallo Dott.ssaVladimira Desogus Dott.ssa Maura Murru Dott.ssaLucia Marrocu Dott. Alberto Caoci