Protesta profili DEA - Alberto Sobrero

E’ con profonda amarezza e grave  preoccupazione per il futuro dei propri studi e per il percorso professionale dei nostri laureati che i docenti del settore M-DEA/01 de La Sapienza- Università di Roma hanno appreso l’esclusione della figura dell’antropologo culturale dai profili professionali previsti dal Ministero nel quadro di razionalizzazione e semplificazione degli stessi. 

                                                                                                          Roma17-10-2009     

E’ con profonda amarezza egrave  preoccupazione per il futuro deipropri studi e per il percorso professionale dei nostri laureati che i docentidel settore M-DEA/01 de La Sapienza- Università di Roma hanno appreso l’esclusionedella figura  dell’antropologo culturaledai profili professionali previsti dal Ministero nel quadro dirazionalizzazione e semplificazione degli stessi. Non è in discussionel’opportunità di tale riorganizzazione, ma non è difficile notare che a differenzadi quanto accade in altri casi, il  profiloantropologico culturale viene, non accorpato, ma semplicemente soppresso, o nell’interpretazione migliore, ma peraltro verso più grave, riassorbito in quello storico-artistico. La decisioneappare tanto più inattesa e ingiustificata alla luce dell’intenso dibattitosviluppatosi in questi anni, sia in sede universitaria che in sedeministeriale, sulla specificità delle competenze di questo settore e sulla sua centralitànel recupero e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale del nostroPaese. Nella difficile congiuntura che stiamo attraversando sarebbeincomprensibile non dare pieno riconoscimento alle molte iniziative dicarattere antropologico intese alla tutela e alla salvaguardia attiva del patrimonioetnografico. Non si tratta solo di difendere in astratto una specificitàculturale, ma di intendere molto in concreto come -in un quadro teoricolargamente innovato- il patrimonio culturale possa essere al centro di nuoveforme di economia del territorio. Le esperienze in questo senso non mancano ehanno poco o nulla a che vedere con una concezione peraltro nobilissima delpatrimonio artistico.

 

Se tale proposta dovessepurtroppo avere un seguito

 si renderebbe vana tanta parte del lavoro didatticodi questi ultimi anni,

 sarebbero inutili le nostre scuole di specializzazione paradossalmente  e di recente istituite,

• si segnalerebbe ancora unavolta il nostro ritardo rispetto alla politica culturale che

  che è in atto in paesi come Francia, Spagna e Germania,

 si opererebbe contro il dettato e lo spirito della Convenzione UNESCO. 

 

            Cisi augura pertanto che il Ministero e i sindacati firmatari della proposta possanoriconsiderare i diversi aspetti della questione, tenendo in conto anche ilparere dei rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni interessate.

 

Prof. Alberto M. Sobrero
Direttore dell’Area di Studiantropologici
Università di Roma, La Sapienza

Simbdea, società italiana per la museografia e i beni demoetnoantropologici.

c/o Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
Piazzetta Antonio Pasqualino 5 - 90133 Palermo

CF: 03251180406
e-mail: segreteria@simbdea.it

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